Un dibattito tra innovazione tecnologica e il lavoro culturale che cambia
Agosto 2022, Colorado (U.S.A.), l’americano Jason M. Allen vince un premio di 300 dollari per essersi classificato al primo posto in un concorso artistico riconosciuto nella categoria Digital Art. La sua opera, intitolata Théâtre D’opéra Spatial, però, è stata generata tramite Midjourney, un’applicazione che usa il machine learning per generare immagini digitali.
Fonte: Artribune, Un’opera realizzata da un’intelligenza artificiale vince una competizione artistica, settembre 2022
Nel 2018, il Ritratto di Edmond Belamy era la prima opera d’arte creata da un'intelligenza artificiale a essere venduta a un’asta. La celebre casa d'arte Christie's ha valutato il pezzo a 432.500 dollari. Anche allora l’episodio aveva generato un acceso dibattito... Ma, oggi, a qualche anno di distanza, l’arte digitale sta spopolando e il fenomeno sembra avere una portata incontrollabile.
Fonte: Linkiesta, Oltre il deepfakeCosa sono le intelligenze artificiali generative e perché conteranno sempre più, giugno 2022
Non è solo un problema d’arte in senso stretto. Questi nuovi strumenti potrebbero concretamente danneggiare alcune professioni. (illustratori, disegnatori, concept artist, fumettisti, grafici).
Inoltre, questi programmi riescono a rispondere in modo così efficace agli input testuali perché usano vastissimi database di immagini che già esistono per avere delle reference visuali da cui creare il disegno richiesto.
In poche parole, consumano moltissima energia (un problema che coinvolge anche il mondo della blockchain e degli NFT).*
*Un singolo NFT consuma come un viaggio di 800 km (L’arte digitale degli NFT ha un enorme problema di inquinamento, Fanpage, aprile 2021)
Ultimo ma non per importanza, si delinea anche un problema di COPYRIGHT. Se l’intelligenza artificiale usa immagini già esistenti per generare quelle nuove,