Sono giorni che, quando esco di casa, butto l’occhio sulle piantine che stanno crescendo tra le feritoie di una grata dell’autorimessa. Ogni giorno mi sembrano più grandi e più verdi. La terra dev’essere non più alta di qualche centimetro perché sotto non c’è altro che cemento armato.
Eppure queste entusiaste piantine continuano a crescere secondo natura, nonostante gli pneumatici e le scarpe che ogni giorno le calpestano.
Ho l’impressione che continueranno così, almeno fino a quando qualcuno non ci verserà di nuovo il diserbante per restituire ordine e decoro alla pavimentazione artificiale.
Vita da città. C’è chi decide dove possono crescere le piante grazie a piani urbani dettagliati, ma le piante sembrano non curarsene. Basta qualche giorno, a volte una sola notte, e ti ritrovi una fogliolina o un fiorellino dove non avresti mai immaginato.
La natura sotto il nostro naso
Volente o nolente, la natura è sempre sotto il naso. “Abbiamo costruito delle strade che attraversano le foreste, introdotto particelle di plastica nella sabbia delle spiagge oceaniche, cambiato la chimica dei suoli con i nostri fertilizzanti artificiali. E, sicuramente, abbiamo modificato la chimica dell’aria, – afferma Emma Marris nel suo talk Nature is everywhere, we just need to learn to see it – tutte queste trasformazioni, e molte altre, sono state raggruppate sotto il termine ‘Antropocene’, con il quale dovremmo chiamare l’epoca attuale secondo alcuni geologi, data la pervasività dell’influenza umana. È solo una proposta, ma credo che sia un modo utile di pensare a quanto l’uomo stia influenzando il pianeta. Ma dove si trova la natura in questo contesto? Cosa può essere considerato ‘natura’ in un mondo nel quale tutto è influenzato dall’uomo?”
Emma suggerisce che l’uomo si è evoluto sulla Terra insieme agli altri animali, condivide il pianeta con le piante e i microbi e che la natura non è tutto ciò che non è stato modificato dall’umanità.
In effetti, potrebbe essere sufficiente guardare le piante nel vaso sul nostro davanzale o l’alveare abusivo sotto una finestra o ancora il nido di passerotti all’interno del comignolo, per accorgersi che la natura è in ogni luogo nel quale ci sia sole, ossigeno e aria. La vita fiorisce e cresce dovunque e, soprattutto, si adatta, sotto i nostri occhi, più velocemente di quanto di solito pensiamo.
Non c’è problema, ci si adatta
Sul tema è intervenuto anche Menno Schilthuizen, durante il TEDx Roma del 2019. Nel suo talk, in breve ha affermato che a volte la velocità dell’evoluzione può essere osservata specialmente quando l’ambiente cambia drasticamente e la necessità di adattarsi è forte.
Secondo Menno, le città sono luoghi in cui le piante e gli animali selvatici si stanno evolvendo molto rapidamente sotto i nostri occhi per adattarsi alle condizioni urbane. E porta un esempio molto curioso: il topo dalle zampe bianche. Presente in maniera capillare nell’area attorno a New York da più 400 anni, oggi è bloccato nei parchi della città, circondati da distese di asfalto e traffico.
Il topo dalle zampe bianche però ha iniziato a evolversi, persino a differenziarsi tra i suoi simili. Un collega di Menno, Jason Munshi-South della Fordham University, ha rilevato che l’evoluzione non è casuale. I topi di Central Park hanno sviluppato geni che consentono di digerire i cibi molto grassi abbandonati dai venticinque milioni di persone che visitano Central Park ogni anno. Insomma hanno fatto di necessità virtù, adattando la loro dieta a snack, noccioline e cibo spazzatura, sebbene molto diversa da quella a cui erano abituati.
Nuovi scenari naturali
La natura è ovunque intorno a noi, anche se ci sembra di averla coperta con strati e strati di materiali artificiali. Ambienti urbani, periurbani o suburbani che siano, a volte la natura sotto i nostri occhi è più selvaggia di un parco nazionale gestito con attenzione.
Basta uscire di casa e scendere in autorimessa per accorgerci di com’è la natura, quella che sta fuori dalla nostra porta, ma a volte anche nelle case più asettiche.
E per quanto ci sforziamo di domarla, con maestria e innata genialità sembra abbia sempre la meglio sulle nostre azioni.