di Marzia Gorini
Questo ultimo articolo affidatomi da Eva De Marco contiene riflessioni, domande e tentate soluzioni che mi pongo quotidianamente per migliorare la vita mia, quella dei miei clienti e delle persone che mi seguono e leggono. Inizio dalla risposta di Massimo Franceschet, nell’intervista del 25 novembre su questo blog:
1) Qual è il rapporto che la tua vita ha col tempo? Come gestisci il tuo tempo? Perché il tempo caratterizza (o ha caratterizzato) il tuo lavoro?
Lascio semplicemente fluire il tempo. Non metto sveglie e non vado a dormire ad un’ora precisa. Lascio che il corpo decida. La gestione del mio tempo dipende dal mio stato di presenza: se sono presente a me stesso, il tempo accelera, al contrario rallenta fino a fermarsi. Il tempo non ha mai caratterizzato il mio lavoro, in quanto ho scelto un lavoro in cui sono libero di far fluire il tempo come voglio (una grande fortuna) Massimo Franceschet.
Immagino cosa state pensando leggendo la risposta di Franceschet: “pura follia, fuori dalla realtà”, ma in realtà viviamo in un mondo incentrato sul paradigma dello scarto, costruito un secolo fa da Taylor e Ford, rivoluzionario per quell’epoca, ora obsoleto. Un modello aziendale costruito per razionalizzare l’organizzazione, dare regole certe, eliminare costi inutili, impedire i conflitti tra capi reparto e operai, aumentare i profitti. Senza saperlo e prevederlo, il modello fordista ha forgiato un paradigma culturale che ha influenzato tutta la società: dalla scuola, alla famiglia, alle relazioni interpersonali. Viviamo e soffriamo senza saperlo in una gigantesca azienda fordista.
Subiamo fin da piccoli un lungo allenamento all’adattamento di un modello dato e si viene misurati in base a quanto si è lontani o meno dal modello genitoriale, scolastico, lavorativo, di genere, etc… Veniamo allenati alla più feroce insicurezza, privati di fantasia e di pensiero critico e creativo. Per questo motivo non si sa cosa fare da grandi o cosa fare adesso del futuro, non abbiamo creato il nostro futuro, lo abbiamo subito! Ora che il futuro si presenta con la sua variabilità, incertezza, fluidità, ora che il lavoro non è più sicuro, ora che abbiamo bisogno di immaginarlo, progettarlo e viverlo, ora che abbiamo bisogno di attivare tutte le nostre risorse quali autostima, autoefficacia e fiducia, ora veniamo bombardati quotidianamente e senza sosta da paure e tragedie inenarrabili e disumane o di tempeste o terremoti o freddo o neve o pioggia o…o… (è un caso?).
Ma allora come fare? come possiamo superare tutto questo caos? cosa c’entra tutto questo con la mia vita e il tempo?
Vivere la propria vita, essere felici ed essere nel mondo significa essere portatori di un progetto che abbia uno scopo collegato con il proprio sè, che risponda alla domanda: Perchè? Perchè faccio quello che faccio? Perché faccio questo lavoro? Perché ho famiglia, figli? Perché?
Creare un progetto significa creare una modalità di relazione con il tempo. Troppo spesso siamo risentiti del passato, prigionieri del presente o catapultati in un futuro desiderato e irrealizzabile. Possiamo invece iniziare ad immaginare il futuro guardando alle esperienze del passato che ci hanno forgiato, analizzare il potenziale presente per tornare di nuovo al futuro creando una strada ideale percorribile, non senza ostacoli e difficoltà, ma pensata, digerita e poi agita. Così facendo il passato non è più un ostacolo, ma una ricchezza piena di lezioni e di strumenti che ci permette di costruire un futuro allineato con la parte più intima di noi, forse ancora da scoprire, ma ricca di potenzialità, talenti e significati unici e originali. Quei talenti operosi individuali, che se messi a frutto, ispirano e rendono la vita degna di essere vissuta. Iniziare ad allenarsi nel presente per realizzare il futuro, allenando le nostre potenzialità, le nostre relazioni, lo scopo e le nostre capacità per forgiare la nostra identità unica e irripetibile. Lungi da un modello preconfezionato dove l’errore e la sconfitta sono elementi di scarto invece di diventare leve che innescano una motivazione ancora più forte per sfidarsi a cercare il senso di quello che facciamo. Non esiste un tempo libero e uno da lavoro, esiste un tempo immaginato e condotto per mano, costruito, pianificato, allenato, lasciato andare e raccolto.
Come un pescatore che si alza all’alba per andare a pescare, non sa quanti pesci porterà a casa, ma ha fiducia ed è sereno perchè sa che ha preparato tutta l’attrezzatura necessaria adatta a quel tipo di pesca, conosce il posto esatto dove pescare e attende pazientemente, dopo aver buttato l’esca, il pesce che sicuramente prima o poi abboccherà.
“Il tempo non ha mai caratterizzato il mio lavoro, in quanto ho scelto un lavoro in cui sono libero di far fluire il tempo come voglio (una grande fortuna) Massimo Franceschet.”
Concludendo, per costruire il vostro futuro, iniziate a guardare con occhi nuovi il presente, dotatevi di strumenti, metodi e persone che possano accrescere le vostre conoscenze, leggete, leggete, leggete su internet trovate tutto, cercate luoghi e ambienti curiosi e motivanti, tornate bambini curiosi, se avete figli fate che siano i vostri maestri, abbandonate tutto ciò che inibisce, castra e scarta, comprate un taccuino per scrivere i vostri pensieri quotidiani e un’agenda per fissare le date dei vostri progetti e soprattutto INIZIATE a FARE, senza se, ma o forse. Pensare senza agire non porta da nessuna parte e se avete voglia e non l’avete ancora fatto, leggete i due articoli precedenti a questo per trovare spunti di metodo e lavoro.
Vi auguro una vita difficile, ma piena di felicità e soddisfazione, con tutto il cuore.
Un particolare ringraziamento a Eva De Marco che stimo e rispetto per le sue doti di semplicità, lungimiranza, dedizione, creatività, competenza.
Chi è Marzia Gorini
Business Coach, Consulente, Formatrice
Nella mia professione di commercialista ho lavorato con imprenditori, liberi professionisti e manager e negli ultimi 15 anni ho studiato, ricercato e provato nuovi metodi ed approcci per scoprire qual è la differenza che fa la differenza nella vita, nel lavoro e nel business. Le specializzazioni in Business Coaching, Leadership Positiva, Intelligenza Emotiva e una trentennale esperienza come commercialista, mi hanno guidato alla creazione del metodo “BCS BUSINESS COACHING STRATEGICO” in modo da accompagnare uomini e donne, imprenditori, liberi professionisti e manager a costruirsi un vantaggio competitivo e diventare ancora più capaci, credibili ed autorevoli. Il metodo “BCS Business Coaching Strategico” ragiona per Risultati, identifica lo Scopo, stabilisce la Direzione, stimola all’Azione. Il metodo “BCS Business Coaching Strategico” tiene conto delle variabili delle potenzialità umane e di business:
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